True Religion chiude l’anno in crescita con un quarto trimestre in salita del 14,8% e guarda con moderato ottimismo al 2013. Il gruppo americano di denim ha archiviato il 2012 con ricavi in progresso dell’11,3% a 467,3 milioni di dollari grazie al traino delle vendite fuori dai confini nazionali. Il turnover generato dal marchio nei mercati esteri ha registrato un balzo del 28% ottenuto attraverso la strategia di apertura dei negozi che sono quasi raddoppiati nel giro di un anno. In crescita anche gli Stati Uniti, dove le vendite dirette sono salite del 12% e il canale wholesale del 14 per cento. Un risultato positivo anche se leggermente inferiore alle attese del gruppo che aveva previsto negli ultimi due anni di mantenere performance di crescita ampiamente a doppia cifra guidate dalla domanda proveniente dal mercato interno ma ha dovuto rivedere le stime a causa della concorrenza di altri marchi di luxury denim e perfino di retailer low cost come Gap. Ad ottobre rumors davano True Religion vicina ad un cambio di proprietà. Anche se un comitato speciale è stato istituito per esplorare e valutare potenziali alternative strategiche, nei giorni scorsi la società ha ribadito che non è stata ancora presa alcuna decisione. Per il 2013 il gruppo prevede di mettere a segno una leggera crescita sempre attraverso i mercati stranieri nei quali True Religion si aspetta di crescere circa il 20% grazie al traino delle 14 ultime aperture del 2012 e degli otto nuovi punti vendita previsti nel corso di quest’anno.