Arrivano le prime condanne per uno dei crac più celebri del sistema moda italiano. La terza sezione del Tribunale di Milano ha condannato a sei anni di reclusione Walter Burani, marito della stilista Mariella, e il figlio Giovanni per bancarotta fraudolenta aggravata in relazione alla “bancarotta da antologia”, come la definì il pm di Milano Luigi Orsi, a capo dell’inchiesta che ha portato alla polverizzazione nel 2010 di Mariella Burani Fashion Group e all’arresto dei due manager.
I giudici hanno condannato Walter e Giovanni anche al risarcimento di circa 13 milioni di euro a favore delle curatele fallimentari delle tre società del gruppo coinvolte nel crac e di due fondi. La sentenza ha in generale confermato l’impianto accusatorio, mitigando in parte la pena di 9 anni di carcere richiesta dal pm per una “frode sistematica” studiata per “gonfiare il prezzo dei titoli di Borsa”. I due sono stati imputati in relazione al fallimento di Burani Designer Holding del febbraio 2010, per il fallimento di Mariella Burani Fashion Group sempre nel 2010 e a quello di Mariella Burani Family Holding dell’aprile 2010.
Attraverso accordi transattivi, i due imprenditori avevano già risarcito quasi 300 azionisti delle società coinvolte nel crac. I giudici li hanno assolti da alcuni fatti relativi a due capi di accusa e hanno concesso loro le attenuanti generiche, ma li hanno interdetti in perpetua dai pubblici uffici e non potranno esercitare impresa né uffici direttivi di impresa per 10 anni. La stampa locale ha inoltre riportato che entro il 28 febbraio il giudice fallimentare del Tribunale di Reggio decreterà la fine dell’esercizio provvisorio dell’attività, dalla quale dipendono ancora 132 lavoratori, ora destinati al licenziamento. La società era stata dichiarata fallita lo scorso giugno, ma tenuta a galla grazie alla concessione dell’esercizio provvisorio.