La famiglia Antinori, “allo scopo di rafforzare e rendere solido e duraturo nel tempo il plurisecolare legame con l’azienda Marchesi Antinori”, ha fatto ricorso a un istituto del sistema giuridico anglosassone riconosciuto da quello italiano, la creazione di un trust familiare, per assicurare gestione efficiente e certezza nelle successioni almeno fino all’anno 2102.
Al “Trust Piero Antinori”, con sede a Firenze, è stata conferita lo scorso 21 dicembre la proprietà della holding Palazzo Antinori srl, che controlla la totalità delle azioni della P. Antinori spa e che a sua volta possiede il 100% della Marchesi Antinori srl (20 milioni di bottiglie prodotte, fatturato stimato a fine 2012 pari a 150 milioni di euro).
“Il nostro obiettivo – ha dichiarato Piero Antinori al quotidiano Il Sole 24 Ore – è quello di legare l’azienda alla famiglia anche per il futuro, per questo abbiamo scelto l’istituto del trust, mentre la quotazione in Borsa non si addiceva al nostro business, legato ai tempi lunghi dell’agricoltura”. Il controllo del gruppo è stato da tempo affidato dal marchese Antinori, usufruttuario a vita, in parti uguali alle tre figlie (Albiera, Allegra e Alessia). La gestione del trust invece vede la partecipazione attiva di figure esterne (trustees), scelte direttamente da Antinori: Ferruccio Ferragamo, Nicola De Renzis e Laura Bartoli, cui spetteranno decisioni ordinarie (tra queste, l’indicazione degli amministratori delle aziende del gruppo) e straordinarie (nomina dei propri successori, eventuale vendita o acquisto di beni, tutela degli interessi dei rami della famiglia che fanno capo alle tre sorelle Antinori). L’operato degli amministratori sarà monitorato da un pool composto, oltre che dal marchese Antinori e dalle figlie, dall’amministratore delegato del gruppo, Renzo Cotarella.
Al trust affluirà il 10% degli utili netti delle attività e la metà sarà accantonato a patrimonio delle future generazioni. Il 90% del risultato finale di ogni esercizio resterà invece in azienda. Nel 2102 il trust si scioglierà e i legittimi beneficiari, cioè gli eredi del momento, potranno ricostituirlo oppure limitarsi a spartire il patrimonio di famiglia, ancora una volta però sulla base di scelte dei trustees.