La 85esima edizione di Pitti Immagine Uomo si svolgerà alla Fortezza da Basso di Firenze dal 7 al 10 gennaio 2014. Questa è la decisione definitiva presa dai vertici di Pitti Immagine, considerata l’impossibilità di intervenire su un calendario internazionale già fissato.
“Abbiamo lavorato letteralmente sino all’ultimo momento – ha dichiarato Gaetano Marzotto, presidente di Pitti Immagine – per confermare il consueto slittamento di una settimana dell’inizio di Pitti Uomo quando le date si avvicinano molto alle feste di inizio anno, ma per il 2014 non è stato possibile. Con gli organizzatori delle sfilate maschili di Milano e Parigi però c’è già un’intesa di fatto per effettuare lo slittamento nel gennaio del 2015 e seguenti, quando la serie degli appuntamenti internazionali invernali ritroverà quindi il suo corso naturale. Quanto al gennaio del 2014 – ha proseguito Marzotto – cercheremo di ragionare nuovamente con gli organizzatori di Londra e di trovare qualche rimedio pratico e di principio a una sovrapposizione che, sia pure parziale, non rende certo un buon servizio a compratori e giornalisti”.
La prossima edizione estiva della rassegna, Pitti Immagine Uomo 84, si terrà come già annunciato dal 18 al 21 giugno 2013.
Intanto, i primi dati di affluenza dell’edizione appena conclusasi rilevano una crescita dei paesi esteri del 4%, che in termini assoluti significa oltre 7mila persone entrate in Fortezza fino a giovedì. Il risultato dello scorso gennaio (7.400 compratori esteri) sembra quindi destinato a essere superato. E si tratta dell’ennesimo aumento delle ultime stagioni. Giappone (vero e proprio benchmark per i compratori aperti alla moda di ricerca) e Germania (in pratica l’unico paese europeo che cresce, sia pur leggermente) sopra a tutti. Grandi aumenti da Cina, Russia, Stati Uniti, Turchia e Corea. La maggioranza dei paesi europei sta ancora bene come qualità dei compratori e come valori assoluti ma è in calo di numeri, con l’eccezione della Gran Bretagna (stabile) e soprattutto dell’area molto dinamica del Nord Europa (Svezia, Danimarca, Norvegia. Interessanti e confortanti le presenze da Hong Kong, Taiwan, Messico, Brasile e da alcuni paesi africani e medio orientali.
Il dato italiano, in calo di circa il 5%, risente della situazione economica interna (produzione, consumi, finanza) e in particolare della grande trasformazione in atto nel sistema distributivo, il cui segno principale è la forte selezione e quindi anche diminuzione dei negozi. A questo fa da contrappunto la crescita dimensionale e di fatturato dei punti vendita di maggior successo e più innovativi, questi ultimi massicciamente presenti anche stavolta a Pitti Uomo. La previsione è che alla conclusione il numero dei compratori italiani superi ancora una volta quota 13mila.