Puntava a chiudere il 2012 con una crescita a doppia cifra, ma poi l’acuirsi della crisi in questi ultimi mesi non gli ha consentito di centrare l’obiettivo. Renzo Rosso però, non demorde e anzi, rilancia. L’imprenditore veneto ha appena infatti annunciato l’acquisto della maggioranza di Marni, ed è reduce, nei giorni precedenti, dall’essersi assicurato l’appalto per il restauro del Ponte di Rialto. In prospettiva, però, si pone obiettivi anche più ambiziosi: creare ciò che all’Italia manca, in termini strategici e in termini culturali. Un gruppo aggregante della moda. Che sappia anche dare l’esempio di un sostegno alla creatività emergente. “Noi ci proviamo”, dice. “Anche da soli”.
Insomma, Diesel non si ferma. Nonostante la crisi dei consumi. Per noi è stato un 2012 che comunque è andato meglio come gruppo.
Certo, puntavamo a crescere a doppia cifra. Ma poi nei mesi di settembre, ottobre e novembre il retail ha rallentato parecchio, e difficilmente raggiungeremo i target.
Siete nella Top 10 delle “quotabili”, la Borsa è un’opzione concreta?
In effetti, rileviamo con soddisfazione la posizione nello studio Pambianco. Tuttavia, per il momento non ci sono progetti di quotazione. Diesel sta bene senza Borsa, anzi, come detto, stiamo andando meglio.
Ci sono spazi per altre acquisizioni?
No. Non sono previsti altri investimenti a breve. L’obiettivo è quello di concentrarci sul nostro bellissimo portafoglio di brand. E di svilupparlo attraverso brand extension in profumi, gioielli e altri accessori.
Però continuerete a essere un polo aggregante.
Il mio scopo è quello di sviluppare un gruppo. È un peccato che questa cultura non sia così diffusa in Italia, dove si continua a guardare un po’ troppo tra le mura di casa.
Anche questo individualismo frena l’emergere di nuovi stilisti?
Uno dei problemi è che qui non esistono eventi come in altri Paesi, in Francia o negli Stati Uniti, che favoriscono l’emergere di nuovi talenti. Su questo fronte, stiamo cercando di fare qualcosa. La creatività va sostenuta. Io ho provato a coinvolgere altri gruppi nell’evento ITS che organizziamo da più di dieci anni, ma nessun’altra azienda del settore ha voluto unirsi a noi.