L’industria mondiale dell’abbigliamento dovrebbe investire 3 miliardi di dollari in 5 anni per portare agli standard occidentali il livello di sicurezza delle fabbriche del settore in Bangladesh. E’ quanto emerge da un’analisi del Worker Rights Consortium, realizzata a seguito dell’incendio, lo scorso 24 novembre, alla fabbrica di un fornitore del colosso Wal-Mart, che ha provocato la morte di oltre 100 dipendenti.
L’Alta Corte del Bangladesh aveva, infatti, aperto un incidente probatorio in merito all’accaduto e intende individuare una serie di normative per mettere in sicurezza questi edifici e scongiurare il ripetersi di tragedie come questa. Nel 2005, infatti, si è arrivati ad un totale di 700 decessi tutti per gli stessi motivi.
Il tessile in Bangladesh con le sue 4.500 aziende rappresenta più del 10% del Pil e circa l’80% dell’export nazionale, soprattutto verso Stati Uniti ed Europa.
Le associazioni per i diritti dei lavoratori da tempo chiedono alle aziende di pagare di più i loro fornitori, riconoscendo ai prodotti un valore maggiore, per aiutarli ad investire in sicurezza ma molto spesso i colossi si lamentano dei costi eccessivi che questo implicherebbe.