Camera della moda prende le difese degli associati in Cina. Con una nota, l’ente guidato dal presidente Mario Boselli ha comunicato di aver deciso di intervenire direttamente oltre la Grande muraglia per “risolvere le problematiche connesse con la difesa della proprietà intellettuale riscontrate da parte di Dsquared2, Costume National e Iceberg, e ha deciso, vista la gravità dei fatti, di intraprendere un’azione a supporto dei propri iscritti”.
Le tre aziende, spiega Camera, lamentano un tentativo di usurpazione dei propri marchi: “Seppur con modalità differenti – continua la nota – si riscontra la costante di un medesimo soggetto usurpatore, appartenente a una società cinese, che utilizza impropriamente i marchi citati”.
La decisione di intervenire da parte della Camera arriva in seguito ai tentativi posti in essere dalle aziende, alle quali “è stata più volte respinta la richiesta di registrazione ufficiale dei brand”. Le tre società hanno anche provato la strada giudiziaria, senza riscontri. A fronte di una situazione definita di “estrema gravità”, l’ente milanese ha deciso di “sottoporre la questione agli enti istituzionali cinesi con cui da sempre collabora in modo proficuo”.