L’export di orologi svizzeri torna a registrare in ottobre un segno positivo. Dopo il rallentamento subito in settembre (rivisto a un -1,5% contro il -2,7 denunciato in precedenza), il primo negli ultimi due anni, il mese scorso le lancette elvetiche sono tornate a crescere oltre confine. Secondo i dati della Federazione del settore (Fhs), i ricavi esteri sono stati di 2,1 miliardi di franchi svizzeri, in aumento del 13,2%, in linea con il risultato cumulativo dei primi dieci mesi (+13,7%). A spingere il valore dell’export la crescita nella fascia più alta di prezzo (le vendite di orologi che costano più di 3mila franchi sono aumentate del 17%) a fronte di un calo nel segmento più basso (-10% in volume per i modelli sotto i 200 franchi).
Interessante evidenziare che la Cina continua a penalizzare il mercato, avendo registrato un calo del 12,3%, sebbene mitigato rispetto al crollo di settembre (-27,5%). Hong Kong, invece, segna un leggero miglioramento. A trainare il mercato ancora Germania (+28%) e Italia (+23%) e il risveglio del Giappone (+31%).