Anche Miss Bikini sotto l’ombrello del concordato. In attesa di passare il temporale e rilanciare l’azienda spostando l’asse dal mercato italiano a quello estero. “A fine settembre – spiega l’amministratore delegato Andrea Teofilatto – abbiamo presentato la domanda di ammissione alla procedura che per noi rappresenta l’opportunità di pianificare il rilancio”. Il marchio di beachwear, che nel 2012 punta a chiudere con un fatturato di circa 4,5 milioni di euro, concentra oggi le vendite per l’80% in Italia, risentendo del blocco dei consumi interni. La proposta di concordato, il cui piano sarà presentato tra fine dicembre e (più prevedibilmente) a inizio gennaio, “punterà a offrire un’ampia soddisfazione ai creditori”, aggiunge Teofilatto, la cui famiglia possiede il 100% della società. Nel piano sarà inserito anche il progetto di sviluppo internazionale, cui l’azienda sta lavorando con la costituzione di partnership in Russia, Usa e Cina assieme a importatori che garantiscano investimenti e diano certezza di incassi. La procedura concorsuale prevede una perizia indipendente sulla contabilità di Miss Bikini da presentare in Tribunale. Una sorta di due diligence a disposizione degli investitori industriali e di private equity che attualmente stanno valutando di investire nell’azienda.