Un anno fa, Moncler ha evitato per un soffio di finire in Piazza Affari, ma secondo il presidente e AD Remo Ruffini “la Borsa è una grande opportunità per le aziende del settore moda. Diciamo che ho accettato la decisione dei miei soci”. L’imprenditore, fautore a partire dal 2003 del rilancio dello storico marchio di piumini, durante il Convegno Pambianco Intesa Sanpaolo del 6 novembre non ha nascosto che la quotazione sia un’ottima opzione per i brand della moda, nonostante Moncler abbia scelto un’altra strada vendendo la maggioranza al fondo francese Eurazeo.
“I fondi danno grande visibilità – ha spiegato Ruffini – non sono sleeping partners, ma ci aiutano a elaborare strategie e sono nel consiglio, pur mantenendosi a lato nella gestione”. La strategia dell’azienda, che nel 2011 ha fatturato 364 milioni con una quota export del 66,2%, è “globale ma con una visione domestica. Il vero mercato emergente sono i turisti in Europa, quindi città come Parigi, Londra e Milano sono le vetrine commerciali per eccellenza”.
Seppure abbia lanciato linee di alta gamma come la Moncler Gamme Rouge, di maglieria e di accessori e calzature per la montagna, Moncler non intende diversificare l’offerta in categorie lontane dai valori e dal mondo della marca. “Sarebbe facile produrre camicie bianche con il nostro logo e venderne migliaia – ha concluso l’AD – ma non è quello che vogliamo. Restiamo focalizzati sull’unicità di prodotto”.