La Camera Italiana Buyer Moda lancia l’allarme contro la liberalizzazione dei saldi. Lo fa attraverso una nota stampa in cui “esprime una posizione di forte e netta contrarietà in merito alla legge regionale numero 9 del giugno 2012 che autorizza promozioni commerciali nel mese di dicembre”. E lo fa attraverso la voce del presidente Beppe Angiolini, il quale, parlando a Pambianconews, rincara la dose: “È una decisione grave da parte delle istituzioni, che anziché favorire i consumi, di fatto li blocca, suggerendo ai clienti di rimandare gli acquisti”.
La legge regionale è finita nel mirino in quanto ormai il tempo stringe: “Pensavano – continua Angiolini – che ci fosse una retromarcia o fossero introdotti adattamenti. Viceversa, siamo a fine ottobre e non ci sono segnali in questo senso”. Lo spettro è quello di vedere addirittura a novembre le prime operazioni di sconto generalizzato. “Da parte nostri associati – aggiunge – non c’è alcuna volontà di anticipare i saldi”. Ma, in uno scenario assai frastagliato come quello della distribuzione italiana, è evidente ci saranno punti vendita che si faranno tentare dall’occasione, sballando il fronte comune anti-sconto.
“Probabilmente – conclude Angiolini – chi ha introdotto questa liberalizzazione puntava a rivitalizzare i consumi. Ma questa non è la soluzione”.
In un periodo “difficile come quello attuale – si legge nella nota inviata dalla Camera – è necessario valutare attentamente gli effetti che gli sconti anticipati possono avere, non solo nel breve (magari positivi), ma soprattutto sul lungo periodo sia in termini culturali sia di comportamenti di acquisto. Pre-saldi e promozioni continue purtroppo educano ad acquistare in costante regime di sconto, alimentando nel consumatore una sensazione di poca serietà e affidabilità del mercato, dove la certezza del prezzo diventa assolutamente relativa. Il rischio è quello di distruggere in poche stagioni il grande lavoro che negli anni hanno realizzato le aziende ed i negozi del lusso per trasmettere un’immagine di esclusività e di valore del prodotto”.