L’incontro e la valutazione del dossier c’è stato a inizio ottobre. La notizia è stata lanciata due giorni fa dal The Sunday Telegraph. Il colosso del web Amazon ha messo gli occhi sul web retailer di moda Asos, società quotata sul listino di Londra, dove il prezzo ha accelerato di un 15% dai primi giorni di ottobre.
Secondo la stampa britannica, l’incontro ha coinvolto, a Seattle, direttamente il fondatore di Amazon Jeff Bezos e quello di Asos Nick Robertson. Nello stesso periodo, peraltro, il precedente amministratore delegato di Amazon Uk, Brian McBride, è diventato chairman di Asos.
Il web retailer britannico ha iniziato nel 2000 a vendere online copie di abiti indossati dalle celebrities, registrando una crescita che l’ha portato a essere uno dei maggiori gruppi dell’abbigliamento del Regno Unito. Lo scorso anno ha raddoppiato gli utili pre imposte da 15,7 a 30,3 milioni di sterline (circa 36 milioni di euro), con ricavi cresciuti del 46% a 495 milioni di sterline (circa 608 milioni di euro). Giovedì comunicherà i dati di questo esercizio, e si attende un ulteriore incremento del 40 per cento.
Insomma, una macchina di vendite online che non è sfuggita agli occhi di Bezos. Che, per chiudere l’affare, deve probabilmente risolvere due ordini di problemi.
Il primo è quello di riuscire ad attenuare i timori delle case di moda, le quali temono l’affiancamento alle vendite di libri scontati o di grocery. Ma per Amazon non sarebbe il primo passo nella direzione di piattaforme di alto standing, visto l’acquisto nel 2010 di BuyVIP, sito spagnolo impostato come un club riservato ai membri, con proposte di prodotti di primo livello a prezzi scontati.
Il secondo nodo è probabilmente il prezzo. L’acquisto di BuyVIP sembra si sia fermato appena sotto i 100 milioni di dollari (meno di 80 milioni di euro). Asos, invece, ha raggiunto una capitalizzazione di Borsa di quasi due miliardi di sterline.