Prada dovrebbe chiudere il 2012 con un progresso del fatturato del 27% e un Ebitda superiore al miliardo. I margini reddituali della multinazionale del lusso milanese, secondo quanto riportato da Affari&Finanza, dovrebbero incrementare e aggirarsi intorno al 31 per cento. In parallelo, la liquidità dovrebbe subire un incremento e passare dagli attuali 84 milioni a oltre 300 milioni a fine 2012 grazie ad un free cash flow ordinario stimato nell’ordine dei 300 milioni dopo aver assorbito 300 milioni di investimenti ed assegnato ai soci 126 milioni di dividendi.
Sul fronte dello sviluppo della rete retail, si parla dell’apertura di 80 negozi diretti all’anno e target a 550 – rispetto ai 418 attuali – entro il 2014. Prada rafforzerà la presenza nelle aree emergenti (Brasile, Russia, Cina e l’area del Golfo) e si consoliderà nelle aree tradizionali, come Stati Uniti e Germania, e in quelle più promettenti, ad esempio Scandinavia, Benelux e alcuni paesi dell’Est Europa.
Un focus importante sarà riservato inoltre al rafforzamento dei marchi, in particolare Miu Miu, che entro il 2014 dovrebbe raddoppiare i propri ricavi ad oltre un miliardo.