L’appeal di Giorgio Armani non perde colpi. Infatti l’azienda che fa capo all’omonimo stilista, ha chiuso il 2011 con un fatturato di 1,8 miliardi di euro in crescita del 13,6% rispetto agli 1,6 miliardi di un anno fa. L’Ebit si è attestato a 281,8 milioni di euro in aumento del 23,2%, pari al 15,6% dei ricavi netti rispetto al precedente 14,4%.
L’aumento dei ricavi nel canale retail a gestione diretta è stato anche quest’anno del +10%, mentre per quanto riguarda le aree geografiche, positiva la crescita in Europa, nonostante la sfavorevole congiuntura economica, e negli Stati Uniti. Continua in particolare il trend di forte sviluppo del Gruppo nei mercati asiatici, soprattutto in Cina, dove i ricavi registrano un forte aumento che per il 2011 si attesta al +45% sull’esercizio precedente.
“Gli eccellenti risultati archiviati nel 2011, sia in termini di fatturato che di marginalità, confermano che le nostre strategie sono state vincenti anche in un periodo di incertezze come quello attuale”, ha dichiarato Giorgio Armani. “Sulla base di questi dati, confermiamo il piano strategico a lungo termine, ma rimaniamo cauti sulle stime per il 2012, anche se nel primo trimestre i ricavi sono aumenti a doppia cifra sia a livello wholesale sia nel retail”.
La liquidità netta è passata da 604 milioni di euro a 643 milioni, pur in presenza di una spesa per investimenti pari a 89 milioni di euro, in linea con il passato esercizio. Il Gruppo ha infatti proseguito il programma di investimenti rivolto, in particolare, all’espansione della propria rete distributiva che, con oltre 100 nuovi punti vendita freestanding aperti nel 2011, conta oggi 2.125 punti vendita nel mondo (di cui 751 tra negozi di proprietà e freestanding terzi).
“La nostra liquidità ha registrato un nuovo record, pur avendo il Gruppo continuato a investire nella rete distributiva”, conclude Armani.