“Un grazie agli operatori del settore vitivinicolo perché loro ci sanno indicare la strada per uscire dalla crisi”, così il ministro delle Politiche agricole Mario Catania ha aperto ieri a Verona i lavori di Vinitaly, il più importante salone internazionale dedicato al vino, che vede la presenza di operatori in arrivo da tutto il mondo fino al 28 marzo. “Alla fine di un quinquennio oscuro, ha proseguito il ministro, il settore è più forte di prima perché ha saputo trovare la formula giusta per affrontare la situazione e cogliere i frutti di quelli che possono essere considerati gli elementi vincenti della produzione enologica nazionale: una varietà e un’identità territoriale unici al mondo, una presenza in tutti i segmenti di mercato con un ottimo rapporto qualità prezzo e una capacità di esportare diffusa a tutto il sistema, con grandi e piccole aziende capaci di confrontarsi con i competitor internazionali con grandi numeri o nelle nicchie di mercato”.
Mentre le etichette italiane collezionano successi nel mondo, in Italia si beve di meno, con una contrazione dell’1% rispetto a un anno fa. Un fenomeno che conferma una tendenza in atto che ha visto calare il consumo pro capite di 12 litri negli ultimi 15 anni, passando da 55 a 43 litri. In compenso gli italiani cercano sempre più la qualità, con le vendite di vini a denominazione di origine cresciute del 2%.