Pitti Uomo apre i battenti oggi a Firenze. 1072 i marchi alla Fortezza da Basso, a cui si aggiungono le 74 collezioni donna protagoniste di Pitti W alla Dogana. Il ruolo del salone come punto di riferimento sulla scena internazionale è dimostrato dai numeri delle aziende e dalle richieste di partecipazione, in continuo aumento a ogni edizione. E poi c’è il pubblico dei compratori: all’ultima edizione invernale della manifestazione, su un totale di oltre 30.000 visitatori, sono stati 23.100 i buyer arrivati a Firenze, in rappresentanza di tutti i negozi e i department store più importanti del mondo.
Per quanto riguarda i numeri del settore, nonostante il deterioramento del quadro congiunturale (specie europeo) nella parte terminale del 2011, la moda maschile italiana – grazie alle soddisfacenti performance messe a segno nel corso dell’anno soprattutto all’estero – torna finalmente ad evidenziare un risultato positivo dopo un triennio di permanenza in area negativa. Secondo le prime stime elaborate da SMI il 2011 dovrebbe archiviarsi con un incremento del giro d’affari settoriale del 3,4% a circa 8,4 miliardi di euro.
Nel 2011 la maggiore spinta all’industria italiana della moda maschile è da ricondurre al mercato estero, che, dopo la bassa crescita evidenziata nel 2010, ha finalmente trovato vigore, crescendo su tassi a due cifre: in particolare, per i dodici mesi si stima una crescita del 10,4%. Anche l’import sperimenta un irrobustimento del tasso di recupero registrato nel 2010, che porta a prevedere un incremento del 10,2%.