Ha molta carne al fuoco Carpisa, marchio di borse, valigeria, piccola pelletteria e accessori moda che nel 2011 prevede di raggiungere i 136 milioni di euro di fatturato, in leggera crescita rispetto ai 133 milioni dell’anno precedente. La pelletteria low cost lanciata nel 1991 dalla famiglia Carlino di Napoli è dunque ormai diventata grande, come dimostra il nuovo assetto societario. Il marchio, di proprietà di Kuvera, ad agosto è infatti confluito in Pianoforte Holding, cassaforte finanziaria a cui fa capo tra l’altro la Yamamay della famiglia Cimmino.
E nei piani del gruppo campano, con fatturato consolidato oltre 270 milioni di euro, c’è lo sviluppo internazionale. Per quanto riguarda Carpisa, 500 monomarca all’attivo di cui oltre il 90% gestiti in franchising, l’obiettivo dei prossimi tre anni è di triplicare la presenza al di fuori dei confini nazionali e oltrepassare così quota 150 bandierine. “Tra le nostre priorità c’è il consolidamento in aree dove siamo già presenti come la Spagna, dove al momento abbiamo sette negozi, la Grecia, il Medio Oriente e l’ex Jugoslavia – ha esordito Daniela Crocco, responsabile marketing e advertising di Carpisa – ma in parallelo svilupperemo anche altri mercati come Russia, Romania, Polonia, Paesi Baltici, Sud Africa, India, Brasile e Filippine”.
E per quanto la borsa da donna si confermi il core business, negli ultimi tempi il marchio campano ha puntato anche sull’uomo. L’investimento in questo segmento è infatti cresciuto del 25%, con un peso pari a circa il 6 % del fatturato, e sul fronte ricavi le vendite del maschile hanno fatto un balzo in avanti (+60%), fino a rappresentare circa il 10% del giro d’affari della tartaruga. “È un segmento nel quale negli ultimi due anni abbiamo lavorato molto, prima sulla gamma e poi sullo studio dei materiali e i risultati si sono visti – ha continuato la manager – inoltre, per farci conoscere ancora di più al pubblico maschile abbiamo puntato sulla comunicazione, affidandoci alla figura di Matteo Manassero, giovanissimo campione di golf”.