Punta a conquistare nuovi mercati Luisa Spagnoli, storico brand umbro guidato da Nicoletta Spagnoli che da 80 anni si distingue per la femminilità e la qualità dei capi made in Italy. Chiuso il 2010 con 133 milioni di fatturato e 17,5 milioni di utile con un incremento del 20% delle vendite internazionali, l’azienda umbra per crescere guarda ai mercati esteri investendo anche nella comunicazione e nelle collezioni, pensate per un target giovane e dinamico.
Dr.ssa Spagnoli, ci vuole parlare della nuova collezione?
La nostra collezione per la prossima P/E ha il comune denominatore della femminilità, declinata a 360° dal tailleur pantalone total white al little black dress intrecciato sulla schiena, dagli abitini stile anni ’60 alle morbide tute in jersey. I colori sono forti e vivaci, soprattutto arancio e turchese, e ci sono numerose fantasie tra cui pois, farfalle e la stampa foulard. Tutti i capi sono versatili, pensati per rendere chi li indossa glam e impeccabile dalla mattina alla sera.
Come procede la vostra espansione internazionale?
Lo scorso 22 settembre abbiamo inaugurato una boutique a Londra Knightsbridge, che ha ottenuto un’ampia risonanza mediatica. Sempre in luglio abbiamo aperto due store, a Sarajevo e a Beirut, con partner locali come tutti i nostri 36 monomarca all’estero. Ora il nostra sguardo è rivolto al mercato cinese, in cui stiamo vagliando nuove opportunità di espansione.
A Londra è ambientata anche la vostra nuova campagna …
La campagna è nata sulla scia del tailleur Luisa Spagnoli che Kate Middleton ha indossato alla sua prima uscita ufficiale con il Principe William, la scelta di Londra era dovuta! Anche la prossima sarà firmata da Michelangelo Di Battista, che è ormai il nostro fotografo “di fiducia”, ma vi posso anticipare che ci sposteremo oltreoceano.
Come state affrontando questo momento di difficoltà dei mercati?
La nostra strategia è di mantenere invariati i prezzi al cliente finale e la qualità dei capi, nonostante i costi delle materie prime siano raddoppiati. Per noi che ci rivolgiamo a un target di consumatore giovane, il rapporto qualità-prezzo è un fattore determinante.
Come chiuderete il 2011?
Abbiamo archiviato il primo semestre con un +5% e speriamo di mantenere questa crescita a fine esercizio. Consideri che l’Italia, dove contiamo 153 punti vendita, è il nostro mercato principale e ciò ci rende il compito più difficile ora che la consumatrice italiana è più sottoposta alla crisi che in altri Paesi. Proprio per questo il nostro obiettivo è l’internazionalizzazione del marchio.