Per la moda Junior il 2010 si è rivelato un anno di “transizione”: lasciata alle spalle la crisi, il settore è tornato, pur lentamente, a “condizioni di normalità”, restando, tuttavia, su livelli di fatturato ancora inferiori a quelli pre-crisi. Sulla base delle stime a consuntivo elaborate da SMI, il giro d’affari della moda Junior, segnando una sostanziale stabilità rispetto al 2009, è risultato pari a 2,5 miliardi di euro circa.
Le performance evidenziate sui mercati esteri (l’export è tornato a crescere, recuperando un +7,2% su base annua) non sono state sufficienti a compensare l’andamento, ancora deludente, del consumo interno, che resta il principale mercato dell’industria italiana della moda Junior (il 70,5% del fatturato settoriale è generato nel mercato domestico).
Le notizie migliori provengono dai mercati esteri: sulla base dei primi dati diffusi da ISTAT per il primo trimestre del 2011 si evidenzia un deciso recupero dell’export del solo abbigliamento per neonati, che ha sperimentato un aumento del +15,8% a valore (a volume perde invece il -3,1%). Prosegue il trend favorevole in Russia (anche se il valore dell’export risulta ancora inferiore a quello del primo trimestre del 2008), così come in Francia (+8%), Germania e Regno Unito, entrambi mercati questi in ripresa su tassi a due cifre. La stessa Spagna, debole nel 2010 come indicato in precedenza, torna finalmente positiva.