L’indipendenza paga, sembrano dire i risultati finanziari 2010 del Gruppo Armani, che confermano la forza dei suoi marchi e l’efficacia del modello di business adottato dall’azienda. I ricavi consolidati della maison meneghina si sono infatti attestati a 1,6 miliardi, +4,6% sul 2009, con un aumento del 10,4% nel retail a gestione diretta. A livello geografico è proseguito lo sviluppo dei mercati asiatici, in particolare la Cina, che ha fatto segnare un +36%.
Spiccano poi i dati relativi alla redditività. L’Ebitda ha raggiunto quota 321,6 milioni, in aumento del 47,5% con un’incidenza del 20,3% sul fatturato, mentre l’utile netto, pari a 161 milioni, è salito di oltre l’80% rispetto al 2009 e la liquidità netta ha superato i 600 milioni (+35%). Risultati che testimoniano una notevole solidità patrimoniale e finanziaria del Gruppo di Re Giorgio, conseguiti nonostante un investimento di 91 milioni di euro per l’espansione della rete distributiva, con 81 nuovi opening nel 2010.
“La nostra strategia è stata orientata a mantenere una distribuzione qualificata e a soddisfare una domanda in rapida trasformazione”, ha commentato Giorgio Armani, presidente del Gruppo. “Il nostro portafoglio marchi diversificato e il modello di business che si appoggia su un partenariato forte e di lungo termine con i clienti wholesale e i grandi licenziatari, hanno reso ancora più efficace questa strategia, ponendo allo stesso tempo le basi per un’ulteriore espansione”.
La campagna vendite per l’A/I 2011.12 ha infine registrato un incremento del 20%, rispetto alla contro-stagione.