È la leggerezza il chiodo fisso di Samsonite. Per la multinazionale americana infatti la partita della valigeria, da sempre vista come una commodity, si gioca (e si vince) sul campo della ricerca tecnologia e del design. “È quello che richiede il mercato – ha commentato Paola Brunazzi, VP Global Design & Development di Samsonite – e la nostra sfida quotidiana consiste nel trovare la giusta combinazione tra questa e la resistenza che necessariamente una valigia deve avere”.
E proprio nell’headquarter europeo di Saltrio (VA) viene convogliata la maggior parte degli investimenti del gruppo per i progetti a più alto tasso d’innovazione, come la linea ultraleggera caratterizzata dall’utilizzo di Curv®, materiale composto da vari strati di propilene intrecciato e fornito in esclusiva da Propex Operating Company per Samsonite nel settore valigie . “È un materiale leggero e resistente, anche alle basse temperature – ha continuato la manager – l’unica criticità è la lavorazione, che deve mantenere le caratteristiche curve e ondulazioni, altrimenti perderebbe l’elasticità fondamentale per assorbire i colpi a cui la valigia è sottoposta”.
L’offerta ultraleggera, prodotta esclusivamente in Europa e non in Asia (per avere un maggiore protezione dei brevetti relativi ai processi produttivi), è stata lanciata per la prima volta nel 2008 con Cosmolite e recentemente è stata ampliata con la collezione Cubelite, presentata in anteprima a Milano in occasione del Salone del Mobile. La nuova linea è caratterizzata dalle tipiche onde, ma anche da una linea più classica e rassicurante e dall’interno studiato per offrire maggiore funzionalità nell’organizzazione degli spazi. “È un modello elegante rivolto ad un target più maturo e attento alla preziosità dei dettagli – ha commentato Brunazzi – per questo abbiamo lavorato al fine di alleggerire ulteriormente la scocca, per poter inserire accessori all’interno senza che la valigia diventi pesante. Basti dire che il modello upright 55 cm pesa solo 2,1 kg”.
Ma per il brand dell’elica lo stimolante compromesso tra ingegneristica e design continua, in attesa della prossima innovazione. “Chissà – ha concluso Brunazzi – forse un giorno riusciremo anche ad ovviare al problema di doverlo fare sempre ondulato, noi dal canto nostro continuiamo a investire perché è l’ultraleggero ciò che vuole il mercato”.