Il trend di crescita proseguirà nei prossimi mesi, anche a livello di redditività. Ma i multipli invitano a un attento stock picking.
Si respira ottimismo alla vigilia dell'apertura della stagione della moda con le sfilate Uomo in passerella a Milano da sabato 15 gennaio. Il rastrellamento da parte di Lvmh dei titoli della società simbolo internazionale del lusso più spinto, la francese Hermès (il titolo tratta a 33 volte gli utili previsti per fine anno), e l'annuncio di successione nella ben più accessibile spagnola Inditex (il fondatore Amancio Ortega lascerà la guida a Pablo Isla) hanno riacceso i riflettori e le indiscrezioni di ipotetiche operazioni di M&A anche sulle quotate di Piazza Affari. Dove, dopo i tracolli di It Holding e Martella Burani, il comparto è rappresentato ormai soprattutto da preziosi e pelletteria.
«Anche grazie al traino dello shopping natalizio, i gruppi del comparto dovrebbero vedere quanto meno confermato sull'intero 2010 il trend di crescita registrato nei primi nove mesi dello scorso esercizio, sia a livello di fatturato che di redditività», commenta Carlo Pambianco, titolare della omonima società di consulenza imprenditoriale nel settore. Come spiega l'esperto, la ripresa registrata nei tre trimestri del 2010 dalle aziende italiane è stata favorita in particolar modo da tre fattori: la politica di sostegno al brand, la ricerca di sinergie infragruppo e il rafforzamento nei Paesi emergenti grazie a cui le aziende del lusso sono riuscite a compensare il rallentamento verificatosi nei mercati maturi.
Un primo riscontro del trend si avrà a fine mese con i dati preliminari sulle vendite 2010 di Luxottica (il 24 gennaio), Tod's (il 26) e Bulgari (il 27). Pambianco tuttavia avvisa: «Il 2011 sarà un anno di crescita, ma per tornare a vedere i livelli pre-Lehman si dovrà attendere almeno un altro anno. Nel frattempo, la crisi vissuta dalle aziende negli ultimi anni, da un lato, e la necessità di rafforzare la propria presenza nei Paesi emergenti, dall'altro, dovrebbero portare a una nuova ondata di consolidamento del settore».
Ancora più ottimisti gli analisti di Hsbc che si attendono una domanda di beni di lusso a livello globale in rialzo quest'anno dell'11% e nel 2012 del 9%. Un situazione di nuova normalità, come è definita dalla banca d'affari, determinata non solo dalla spinta cinese e più in generale asiatica, posto che il Continente, senza considerare il Giappone ritenuto prossimo alla ripresa, rappresenta ormai il 40% del giro d'affari del comparto e vanta tassi di crescita vicini al 20%.
«Nonostante le incertezze ancora evidenziate dal quadro macroeconomico, i consumatori europei e americani di fascia elevata appaiono ben desiderosi di spendere», afferma il broker. In questo scenario di ripresa della domanda, «con un'industria come quella del lusso fondata per lo più su costi fissi (al 70% circa), riteniamo che, per buona parte dei gruppi del settore, ci sia spazio di crescita per i margini di redditività ben oltre il picco registrato dal collasso di Lehman Brothers».
Semmai, come sottolinea il broker, il problema è che dopo i recenti rialzi il comparto viaggia su multipli non proprio modesti. Nel 2010, infatti, le aziende europee del settore hanno messo a segno in media un rialzo del 53% a fronte di un misero +7% del Ftse Eu-rotop 300. Il comparto tratta a 16,4 volte gli utili 2012. «Non una valutazione eccessiva in termini assoluti visto che, in passato, è arrivato a trattare ben oltre le 20 volte gli utili» ma che comunque, a giudizio di Hsbc, dovrebbe indurre a uno stock picking più attento.
Per Hsbc in quest'ottica sono da comperare (overweight) Richemont, Ppr, Luxottica, Tiffany, Coach, Dior e Tod's. I rischi intravisti dalla banca d'affari rispetto a un simile scenario sono tutto sommato modesti: fattori esterni (come avvenuto con l'epidemia Sars) a cui il settore si è già mostrato vulnerabile in passato; un eventuale rafforzamento dell'euro che potrebbe indebolire le esportazioni; infine, possibili contraccolpi politici ed economici in Cina.
Estratto da Borsa&Finanza del 15/01/2011 a cura di Pambianconews