L'industria svizzera degli orologi ha subìto nel 2009 un forte calo delle vendite ma prevede di riprendersi nel corso del 2010. è quanto emerge dai dati ufficiali di fine anno diffusi dalla Federation de l'industrie horlogère suisse (Fh), secondo i quali le imprese elvetiche rappresentano il 50-60% del fatturato mondiale del settore ed esportano circa il 90% della loro produzione.
Nel 2009 l'export elvetico di orologi è stato pari a 13,2 miliardi di franchi, in calo del 22,3% rispetto al 2008. Nello specifico, sono stati i mesi di agosto e ottobre a registrare la peggiore performance con una flessione tra il 22% e il 26% mentre negli ultimi due mesi dell'anno le esportazioni sono leggermente riprese. A novembre la perdita si è ridotta, passando a -10,6% e a dicembre il calo è stato del 7,2% con un risultato pari a 1,2 miliardi di franchi.
Il lieve miglioramento negli ultimi mesi del 2009 fa sperare in una ripresa, soprattutto per la fascia media di prodotti, tra 200 e 3mila franchi, che ha riportato un aumento sia a livello di pezzi prodotti sia di fatturato. Per la fascia bassa, sotto i 200 franchi, e quella alta, sopra i 3mila, invece, non sembra ancora arrivata la fine della crisi.
Sul fronte dei singoli mercati, gli Usa (-37%), gli Emirati Arabi (-34%) e il Giappone (-33%) sono risultati i più critici per l'export di orologi svizzeri perché hanno risentito maggiormente del periodo di recessione economica internazionale. Cali a doppia cifra anche per Hong Kong (-19%), Uk (-15%), Cina (-15%), Francia (-14%) e, infine, Italia, Singapore e Germania, diminuiti tutti e tre del 13%.