Con l'obiettivo di fatturare 2 miliardi di euro entro i prossimi 3 anni, il Gruppo Coin ha presentato i progetti di sviluppo che lo trasformeranno, grazie alla recente acquisita Upim, nella maggiore realtà italiana nell'ambito della distribuzione di abbigliamento.
Questa operazione � spiega Stefano Beraldo, a.d. del gruppo – ci permette sia di migliorare la qualità media dei nostri negozi in termini di location in centro città, sia di ampliarla ulteriormente con una superficie di oltre 210.000 m�. La rete della catena, nata negli anni '20 con l'acronimo di Unico Prezzo Italiano Milano, è attualmente composta da 149 punti vendita diretti, di cui 134 con insegna omonima e 15 con insegna Blukids, e da circa 250 negozi in franchising condotti da 180 operatori. Attraverso l'operazione, questi ultimi verranno integrati alla rete dei franchising del Gruppo mantenendo la propria insegna mentre i negozi diretti si trasformeranno: circa 50-60 diventeranno degli store Ovs Industry, 10-20 avranno l'insegna Coin mentre oltre la metà, circa 60-70 non saranno convertiti.
Punteremo a incrementare la performance dei nuovi negozi di circa il 30% rispetto alle vendite attuali (il fatturato 2009 di Upim è stato di 430 milioni di euro, ndr) sia che vengano convertiti o meno � prosegue Beraldo – rilanciando e reinventando Upim. Creeremo un nuovo logo nonché un nuovo formato pop, vivace e pieno di cose che la gente richiede sia in termini di convenienza che di selezione.
Alcune location affiancheranno il progetto Coin Excelsior, che vedrà a settembre la nascita del primo concept store in corso Vittorio Emanuele a Milano, progettato da Jean Nouvel e sviluppato su un'area di circa 3.500 m�.
Per rafforzare la patrimonialità e sostenere il piano di integrazione, il fondo Pai, ovvero il socio di maggioranza del gruppo veneto, l'a.d. e un team di manager hanno inoltre contribuito con 39 milioni di euro di mezzi finanziari propri.