Luxottica chiude il 2009 a quota 5,1 miliardi di euro con una flessione del 2,1% (-4,5% a cambi costanti) rispetto all'anno precedente. Su base annuale, la divisione wholesale, che conta per il 38% del fatturato, è calata del 7% (stesso valore a cambi costanti), mentre quella retail, 62% del giro d'affari, è cresciuta dell'1% (-3% a cambi costanti). Nonostante il calo delle vendite il colosso dell'occhialeria, licenziatario tra gli altri di brand come Bvlgari, Chanel e Prada e operativo sul mercato con più di 6mila punti vendita, migliora l'indebitamento, stimato in calo del 20%, a quota 2,4 miliardi.
Nell'ultimo trimestre 2009 chiuso il 31 dicembre, il fatturato si è attestato a 1,2 miliardi, con un decremento del 6,4% (-1,1 a cambi costanti). Nello specifico le vendite wholesale sono scese del 2,4% (stesso valore a cambi costanti) con performance positive in Europa, paesi emergenti e Nord America, e negative in Giappone ed Europa orientale. Il canale retail, che include anche le catene specializzate LensCrafters e Sunglass Hut, ha registrato un calo dell'8,8% (-1,7% a cambi costanti); su base omogenea, ossia a parità di negozi, tassi di cambio e perimetro di consolidamento, questa divisione è tornata a crescere in Nord America, mentre ha subìto un arresto nella regione Asia Pacifico.
Andrea Guerra, ceo del gruppo di Agordo, ha commentato: Questi risultati, a cui hanno contribuito in maniera significativa i marchi propri Ray-Ban e Oakley con una crescita a doppia cifra, confermano la validità del modello di business di Luxottica. Il contesto �continua il manager- oggi sembra essersi stabilizzato: le azioni intraprese nel 2009 potranno quindi dispiegare i loro effetti nel 2010, anno durante il quale ci aspettiamo di tornare alla crescita. I primi segnali dell'anno sono incoraggianti.