Saranno tre le collezioni icona alla base del rilancio di La Perla, la storica azienda di intimo bolognese acquisita nell'estate del 2007 dal fondo di San Francisco JH Partners, proprietario in Italia anche del brand Frette.
“Quando è cambiato l'assetto ci siamo ritrovati ad avere all'incirca 25 marchi – ha raccontato Alain Prost a Pambianconews – e questo era motivo di grande confusione per le nostre consumatrici.
La parola d'ordine del rilancio sarà quindi “chiarezza” con la volontà di concentrarsi su tre territori di business, tutti e tre sotto il cappello del brand La Perla: La Perla resta il marchio forte, e sarà ispirato alla Dolce Vita ma riletto in chiave moderna. Ci saranno poi La Perla Villa Toscana, che si ispira allo scenario epicureo della Toscana, che esprimerà uno stile di vita più rilassato ma allo stesso tempo raffinato e naturale, ed infine La Perla Studio dedicato alla new generation, per una donna metropolitana che vuole una lingerie al passo col proprio trend di vita. Questi tre marchi coprono l'85% del business di La Perla – continua Prost – e saranno le priorità di sviluppo nel nostro futuro.
Per quanto riguarda i brand Occhiverdi e le linee maschili Neroperla e Grigioperla rimarranno e faranno parte del business, ma con una vita a sé.
L'Italia resta l'indiscusso baluardo del brand di lingerie con un 45-50% del fatturato, e proprio da qui l'a.d. Prost si ripropone di ripartire recuperando molte delle consumatrici perdute. Abbiamo perso diversi clienti su questo mercato ma speriamo con il nuovo corso di riguadagnare terreno, in particolare con l'aiuto di La Perla Studio, che è un universo più accessibile dice Prost.
ça va sans dire, uno dei mercati più appetibili per il brand sono gli Usa, che risultano più facili da espugnare grazie all'expertise di JH Partners, fondo di private equity con orientamento consumer. Un mercato su cui punteremo molto in Europa è la Germania, dove andavamo bene un po' di anni fa e dove abbiamo un buon margine di riuscita dal momento che il 30% delle donne con un alto potere d'acquisto in questo paese conosce La Perla ed ha un'opinione favorevole del brand.
Il marchio, che per il momento non ha in piano di aprire boutique dedicate alle nuove linee, conta di chiudere il 2009 sui 150-160 milioni di euro. Siamo ad un -20% sul wholesale, e quest'anno registreremo un -15% sul fatturato. Tenendo presente che nel 2002 facevamo 250 milioni di euro siamo abbastanza soddisfatti del risultato, dal momento che arriviamo dai due anni precedenti di ristrutturazione. E nel 2010, il marchio nato bolognese, spera già di tornare in utile: contiamo di fare un +5%… Anche un +10% se riusciamo!.
Sotto, da sinistra: La Perla, La Perla Studio e La Perla Villa Toscana