Torna a guardare avanti con positività l'azienda tessile Mantero Seta che ha ottenuto da parte di cinque istituti di credito (UniCredit, Bnl, Intesa Sanpaolo, Popolare di Sondrio e Popolare di Bergamo) la rinegoziazione del debito di 30 milioni di euro contratto tre anni fa.
Quando cominciò nel 2006 la ristrutturazione dell'azienda � spiega l'a.d. Massimo Brunelli – avevamo in essere un prestito a medio termine, in scadenza per il 2015. Con l'attuale firma dell'accordo per il riscadenziamento del debito abbiamo corrisposto quasi 10 milioni di euro, riducendo subito di un terzo il debito, e ottenendo così il prolungamento di un anno della scadenza. Certo non si può parlare di un cambiamento straordinario, trattandosi di una semplice posticipazione della scadenza, però è un segno di fiducia da parte del sistema bancario che ci dà serenità dopo un periodo di crisi.
Accanto alla ristrutturazione del prestito a medio termine, l'azienda comasca ha avuto la garanzia delle linee di credito a breve termine esistenti. Un elemento importante per la sicurezza finanziaria dell'azienda ha commentato Brunelli.
Le scelte messe in atto da Mantero Seta per migliorare la situazione finanziaria non hanno cambiato la vocazione strategica della società comasca. Rimaniamo un'azienda tessile � afferma orgoglioso Brunelli – che serve il mondo della moda in tutte le sue componenti ai massimi livelli. Per aumentare l'efficienza abbiamo cercato di migliorare i margini e di riacquistare le quote di mercato che negli anni passati avevamo perso, ridisegnando la nostra vocazione manifatturiera.
Questo ha significato � prosegue l'amministratore delegato – ritoccare la capacità produttiva della tessitura e della stampa. Ridimensionando le nostre fabbriche per concentrarci solo sulle produzioni più importanti, siamo riusciti sempre a saturare gli stabilimenti, anche nei momenti difficili. Inoltre, abbiamo investito quasi un milione e mezzo di euro negli ultimi tre anni per rinnovare il parco tecnologico dell'azienda.
Mantero Seta esce rafforzata dall'accordo con le banche e pronta ad affrontare con coraggio e speranza il futuro. Continueremo a investire con oculatezza nelle tecnologie dell'azienda � dichiara Brunelli – e a rafforzare la qualità del personale portando a bordo ragazzi selezionati tra le migliori università e scuole di design, formandoli internamente. Per il 2010 prevediamo l'assunzione di dieci giovani, mossa che per un'azienda di 480 dipendenti non è irrilevante.
Secondo Massimo Brunelli nei momenti di difficoltà ci vuole il coraggio di guardare lontano e consiglia alle aziende tessili, per uscire dalla crisi, di puntare sull'eccellenza manifatturiera e di migliorare la qualità manageriale assumendo persone di grande competenza.
Il comparto � prosegue l'a.d. � sta attraversando una situazione molto difficile. Le imprese che si trovano a monte del ciclo produttivo sono forse più preparate perché hanno già affrontato nel passato situazioni simili. Il mondo della moda, che è a valle, credo sia più in difficoltà perché non è pronto ad affrontare ristrutturazioni e margini in calo. Per superare la crisi bisogna tenere duro e avere le spalle finanziariamente solide.
Dopo aver ha chiuso l'esercizio 2009, al 31 agosto, con un fatturato di 70 milioni di euro, in calo all'incirca del 20% rispetto agli 85 milioni del 2008, l'impresa lariana pensa ai nuovi progetti per il rilancio aziendale. Stiamo puntando a nuove licenze � conclude Brunelli – e a scendere un po' più a valle, con l'apertura di alcuni negozi nei principali outlet italiani e internazionali. Le acquisizioni, al momento, non rientrano nei nostri programmi.