La crisi nella moda c'è, ma la stiamo governando a testa alta. E senza un euro di debito: anzi, a oggi, abbiamo una posizione finanziaria netta positiva per 77,5 milioni».
Con queste parole Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno spiegato a Il Sole 24 Ore come stanno reagendo alla crisi e il bilancio (chiuso al 31 marzo 2009) parla chiaro: fatturato consolidato in calo del 5% a � 1.205,3 milioni, ricavi in calo del 6%, Ebitda a � 272,5 milioni, in calo del 20%, utile prima delle imposte stabile a � 170,5 milioni e patrimonio netto a � 650,2 milioni.
Noi siamo stilisti ma anche imprenditori – hanno continuato Dolce & Gabbana � abbiamo tagliato le spese superflue perché il primo guadagno è il risparmio, abbiamo razionalizzato i processi produttivi puntando sulla qualità sartoriale del nostro prét-à-porter per cui ci siamo imposti nel mondo.
Anche la tempistica delle collezioni è stata rivista e quando si parla di quotazione il duo stilistico nega un interesse: siamo stati corteggiati parecchio dalle banche perché siamo fra le poche aziende davvero sane ma della Borsa non abbiamo bisogno.