Secondo le rilevazioni di Pambianco Strategie di Impresa i brand che hanno utilizzato la pubblicità sono scesi da 124 a 86. In testa Chicco e Petit Bateau
Rallenta la sua corsa la pubblicità dell'abbigliamento bambino. Quello che in passato si era dimostrato un settore locomotiva del mercato della comunicazione, facendo segnare ottimi indici di crescita, nei primi cinque mesi del 2009 ha registrato una brusca frenata (-24,9%).
Niente di grave in sé, visto che è tutto il mercato dell'advertising a soffrire, ma il childreanwear sembra patire particolarmente. Lo dimostra anche il deciso calo del numero di aziende investitrici: secondo l'analisi Pambianco Strategie di Impresa, che MFF pubblica in esclusiva, quest'anno i marchi di abbigliamento e calzature per bambini che hanno fatto attività di comunicazione sulla stampa sono stati 86 contro i 124 marchi dello stesso periodo del 2008. Il settore ha registrato investimenti pari a 7, 982 milioni di euro, un risultato in calo del 24,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, quando l'investimento sulla stampa era stato di 10,622 milioni.
Come sempre, i dati in analisi sono stati nettizzati, come si dice in gergo, abbattendo i listini del 75%. Da questo computo, top spender emerge Chicco, con un investimento di 1,391 milioni di euro, pari al 17,4% dell'investimento totale del settore. Il leader dei prodotti per la puericoltura ha registrato nel periodo una crescita addirittura del 306%, passando da 342 mila euro a 1.391 mila euro, grazie a un investimento di 496 mila euro si assicura il secondo posto. Il brand francese ha archiviato i primi cinque mesi del 2009 con investimenti scesi del 7,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Il terzo gradino del podio è occupato da Original Marines con 447 mila euro in crescita del 53,8%. Chiude la Top 5 Primigi, con 363 mila euro, e il marchio Il Gufo con un investimento di 247 mila euro.
Da: MFFashion del 28-7-09