In Italia, Napoli, Aosta, Bologna, Catania, Roma, Pescara, Udine, Verona, Prato e Bari sono le città dove è più conveniente acquistare durante il periodo dei saldi, con sconti mediamente del 50%, mentre Milano, Imperia, Roma, Genova, Firenze, Terni, Rieti, Salerno, Potenza e Venezia sono tra le città meno propense allo sconto, dove lo stesso non supera mediamente il 30%.
Lo affermano i dati statistici 2004-2009 resi noti da Contribuenti.it � Associazione Contribuenti Italiani che con Lo Sportello delle Contribuente monitora costantemente il fenomeno della crisi economica in Italia.
In Europa, durante i saldi, conviene fare shopping a Londra dove si registrano sconti fino al 75%. Parigi, Oslo, Copenaghen, Zurigo e Ginevra sono le città meno convenienti dove lo sconto non supera il 30%.
Ottimi affari si fanno anche sul web dove è possibile acquistare prodotti inediti con sconti che vanno dal 45% al 70%.
Con i saldi estivi si registrerà una lieve ma significativa ripresa dei consumi + 0,9% rispetto all'anno scorso, sostiene Vittorio Carlomagno, presidente di Contribuenti.it. La spesa per famiglia dovrebbe attestarsi intorno 210 euro, in quanto solo il 52% dei consumatori potrà permettersi di usufruire degli sconti stagionali. La gran parte dei prodotti scontati, spiega Carlomagno, non sarà comunque accessibile alle famiglie medie, anche a causa del prosciugamento dei propri fondi per pagare le imposte e del proliferare dei giochi d'azzardo. Il 75% dei consumatori aspetterà comunque la fine dei saldi per fare acquisti, quando lo sconto sarà superiore al 50%.
Secondo i dati di Contribuenti.it � Associazione Contribuenti Italiani, i saldi sono attesi soprattutto al Mezzogiorno (81%) seguito dal centro (78%) e dal Nord (76%).
Per quanto riguarda il budget acquisti, il 65% è orientato a spendere fino a 200 euro, il 13% più di 250 euro, mentre il restante 22% ha dichiarato di non sapere se potrà avvalersi dei saldi. I saldi sono graditi particolarmente alle donne, con il 71%: acquistano principalmente scarpe (31%), borse (27%) e abbigliamento (25%).
“E' importante scontare tutti i prodotti subito di almeno il 50% per incoraggiare gli acquisti”, continua Carlomagno. “Se i consumi non ripartono, non potrà ripartire l'intera economia. Molti consumatori hanno rinunciato da tempo ad acquistare, preferendo riciclare tutto ciò che hanno negli armadi”.