Preoccupazione per l'andamento del distretto, sollecitazione ad interventi tempestivi ed incisivi delle istituzioni, impegno e progettualità per potenziare l'efficienza nelle singole aziende e nella filiera moda del distretto. Queste le linee lungo le quali si è articolato l'intervento del presidente dell'Unione Industriale Pratese Riccardo Marini all'Assemblea dell'associazione tenutasi nei giorni scorsi. La crisi morde ancora: occorrono provvedimenti efficaci e tempestivi. Non vogliamo regali, ma misure incisive, ha dichiarato.
L'incontro sul tema Affrontare la crisi, guardare al futuro. Le prospettive per il sistema produttivo ha visto gli interventi, oltre che di Marini, anche del direttore del Centro Studi di Confindustria Luca Paolazzi, del Presidente di Sistema Moda Italia Michele Tronconi e del Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi.
Marini ha espresso forte preoccupazione per l'andamento del distretto, a seguito dei dati non confortanti sull'andamento del fatturato nel primo trimestre 2009. Dalle risposte di 120 aziende del tessile, abbigliamento e meccanotessile, emerge un -14% rispetto al corrispondente periodo del 2008. Marini ha azzardato una previsione sul futuro: A chi mi chiede quanto perderà ancora il distretto in fatturato e addetti rispondo: temo più del 15%, spero e credo non più del 30%.
La relazione di Marini ha poi dato spazio ai due temi prioritari degli ammortizzatori sociali e del credito. Sul primo versante, il presidente dell'Unione ha dichiarato la disponibilità ad accogliere l'appello del Ministro Sacconi circa il mantenimento dei posti di lavoro. Del resto, ha precisato, quando chiediamo risorse per gli ammortizzatori sociali mandiamo un messaggio ben preciso: metteteci in condizione di tenerci i nostri collaboratori. Per farlo però è necessaria la massima flessibilità degli strumenti a disposizione. Bene quindi la cassa integrazione ordinaria senza obbligo di previsioni di ripresa o, in via alternativa, un più agevole accesso alla cassa integrazione straordinaria.
Quanto al credito, Marini ha rilevato che gli affidamenti si stanno concentrando su sempre meno aziende. Il credito è anche un bene pubblico, non è solo proprietà delle banche. Anche il Ministro Tremonti lo ha detto: la raccolta cresce, gli impieghi no.
Marini si è quindi concentrato sugli aspetti progettuali ed ha lanciato alle associazioni artigiane una proposta di lavoro in comune. Come Unione siamo pronti a mettere a disposizione esperienze eccellenti di nostre imprese, committenti e terziste; auspico che gli artigiani vorranno fare altrettanto in sinergia con noi, e che i temi della filiera possano essere trattati seguendo un percorso comune a tutte le imprese pratesi della moda, ha concluso.