Umanizzare le forme astratte della tecnologia e creare un design ambientale per il futuro, accattivante e poetico, è una delle attitudini dell'architetto e designer londinese Ross Lovegrove.
Nel suo libro Supernatural ha tracciato i principi a cui si ispira nel progettare oggetti, abitazioni, apparecchiature che possono stimolare un'estetica scultorea ed emozionale.
La sua mission: esplorare soluzioni innovative e di alta qualità ambientale ed energetica nei trasporti, nell'abitare, nella luce.
Anche la montagna, per Lovegrove, può diventare una simbiosi di minimalismo organico e ricerca high-tech: come in questo avveniristico, ma concreto, progetto di navicella (quasi) spaziale.
Sostiene infatti: «La mia Capsule definisce una nuova condizione architettonica, sostenibile e in armonia con la natura. Espande il potenziale della vita moderna, coi suoi confort, connessioni tecnologiche e visioni� il progetto rappresenta il prototipo per un nuovo stile di vita offgrid�una nuova ambizione per il ventunesimo secolo adattabile a diversi scenari».
L'idea del progettista inventore è di piazzare un letto sotto le stelle, una micro-stanza rotonda ed essenziale, con pareti e soffitto senza soluzione di continuità, nel mezzo delle Dolomiti a 2100 metri di altezza. «A vederla così ricorda una goccia di mercurio – spiega Lovegrove – e in effetti potrà stare sospesa a pochi centimetri da terra grazie a campi elettromagnetici».
La Capsula supertecnologica, realizzata in collaborazione con Zanotta, ha un diametro di 8 metri ed è formata da un doppio strato di acrilico ricoperto con una speciale membrana riflettente, la cui pelle esterna rispecchia l'ambiente circostante e smaterializza la sua presenza: gli ospiti potranno godersi la vista con qualsiasi condizione ambientale e senza essere visti.