L'impero della moda di Tonino Perna, la It Holding, arriva al capolinea. Da ieri sul tavolo del ministro Claudio Scajola è depositato un fascicolo per il potenziale «crack» di un gruppo da circa 640 milioni di euro di giro d'affari. Fino all'ultimo l'imprenditore molisano, proprietario delle maison Gianfranco Ferrè, Extè e Malo, più le licenze di importanti brand dell'alta moda (Versace, C'n'C, Just Cavalli e Galliano), ha tentato il salvataggio. Ancora nei giorni scorsi erano aperte le trattative con il fondo KingsBridge che aveva presentato un'offerta per il gruppo. Ieri, un po' a sorpresa, è invece arrivato l'annuncio che Ittierre, controllata operativa di It Holding, ha richiesto l'amministrazione straordinaria. Con tanto di ufficializzazione delle agenzie di rating: Mooody's infatti ha messo in “default” It Holding su un bond da 187 milioni in scandenza nel 2012. Cade così una delle più grandi industrie dell'alta moda in Italia, con 1.800 dipendenti, e da ieri i titoli di It Holding, per la quale è possibile un'estensione della procedura straordinaria (se i bondholder chiederanno il rimborso anticipato delle obbligazioni), sono congelati in Borsa a tempo indeterminato. Circa 300 milioni di debiti industriali (più altri 136 a livello della holding lussemburghese capofila), stress finanziario per il rimborso di una rata di un prestito bancario da 108 milioni, più l'impatto sui consumi della crisi economica hanno prostrato l'azienda.
Per il momento Pierantonio Nebuloni,arrivato da poco alla guida del gruppo dopo il passo indietro di Perna, rimane ancora l'amministratore delegato della It Holding, ma, nel caso di estensione della Marzano, decaderebbe. Dal canto suo il ministero dello Sviluppo deciderà forse già oggi il nome del commissario: secondo indiscrezioni, al dicastero di via Veneto vorrebbero una figura di alto profilo, data l'importanza dell'azienda e anche l'impatto a livello internazionale della vicenda. Oltre ai nodi industriali, c'è da risolvere anche quello degli obbligazionisti. Nei mesi scorsi le banche creditrici si erano sedute al tavolo per cercare una soluzione: gli istituti (capeggiati da Intesa Sanpaolo) avevano concesso una moratoria per i rimborsi del debito, ma per Perna, che viene da una famiglia di imprenditori del tessile (negli anni 80 erano a capo del marchio Pop84, poi fallito), l'unica strada è stata quella di dichiarare insolvenza (la condizione per far scattare la procedura straordinaria).
La legge Marzano mira a mantenere l'integrità aziendale, ma il tam tam di mercato vede più probabile uno spezzatino, che in parte sembrava già iniziato nelle settimane scorse. La Diesel di Renzo Rosso, secondo voci di mercato, sarebbe in dirittura d'arrivo per rilevare la licenza di Cavalli (la maison dello stilista fiorentino è tra l'altro in trattativa per essere comprata dal fondo Clessidra). Roberto Cavalli nei giorni scorsi ha fatto sapere che non revocherà la licenza per la linea “Just”, ma la casa veneta di jeans potrebbe subentrare alla scadenza. Nel caso che anche It Holding finisca in procedura, il commissario, per reperire la liquidità necessaria a rimborsare i creditori, metterebbe in vendita Ferrè e Malo, gli asset di maggior pregio. L'annuncio ha messo in agitazione i sindacati: la Cgil e la Uil hanno espresso «forte preoccupazione».
Estratto da: Il Sole 24 Ore, a cura di Pambianconews