Dice che le strategie dei marchi della moda non cambieranno neanche in questo che si configura come il momento più difficile per la moda e per il lusso degli ultimi vent'anni, Carlo Pambianco, consulente maximo delle aziende della moda italiana, in questi giorni al debutto in libreria con I signori dello stile (Sperling&Kupfer), cronaca di quasi cinquant'anni di moda vissuti dietro le quinte, nel ruolo delicatissimo dell'aiuto-regista.
«L'online? Crescerà, certo, ma senza mai sostituire lo shopping ad personam» dice Pambianco, convinto che, una volta passata 'a nuttata, per dirla alla Eduardo De Filippo, la voglia di moda tornerà a farsi sentire come prima: «II vantaggio è che la gente dimentica». Ma se centinaia d'anni di concessioni a vizi e capricci, uniti alla nuova abitudine al consumo dei mercati emergenti, dovrebbero riportare i conti e gli obiettivi delle aziende della moda italiana in carreggiata entro un semestre, nove mesi massimo («ho intervistato almeno una trentina di aziende per il mio convegno annuale, il prossimo 6 novembre, e tutti sembrano in linea»), più difficile sembra capire chi, e come, si muoverà lungo un asse di operazioni di m&a che la situazione attuale di mercato allo stesso tempo favorisce (i marchi importanti sul mercato da mesi sono una decina) e sconsiglia. «Le valutazioni in questo momento risentono inevitabilmente della congiuntura» dice ancora Pambianco.
E allora è inevitabile chiedersi, e chiedere, a lui che nell'arco di una dozzina d'anni ha seguito per conto di Giorgio Armani le progressive acquisizioni di quasi tutti i fornitori (dalla Antinea di Trissino nel 1990 alla miss Deanna di Reggio Emilia nel 2002, senza dimenticare Simint e l'accordo con Zegna per la produzione delle linee uomo, si intende), se e quando Armani troverà un erede. Se lo domanda anche Pambianco, in realtà, nelle ultime pagine del libro, evitando di rispondersi. Lo fa ora: «Armani sta strutturando la sua azienda con un management forte. Poi, deciderà se cedere o meno: ma per quanto lo conosco, e credo di conoscerlo bene, non cederà mai per soldi l'impero che ha creato. Solo per stima».
Estratto da Il Mondo del 24/10/08 a cura di Pambianconews