Tra Sidney Toledano, presidente di Christian Dior Couture, e John Galliano, designer “massimalista” ed eccentrico della maison, l�intesa va ben oltre a quella professionale.
Come spiega Toledano «gli Usa sono un mercato molto importante per noi. Fu proprio Christian Dior ad aprire a New York un atelier negli anni cinquanta. L�haute couture, che prima della seconda guerra era appannaggio solo delle francesi, ha oggi conquistato altri mercati, come la Cina e la Russia. E in America va fortissimo. In quanto alla Cruise non esiste posto migliore di New York per sfilarla. «La crisi ha colpito la middle class, è vero. Ma negli Stati Uniti resta un�impressionante quantità di billionari. Sono loro i nostri clienti». E a parlar di cifre Toledano diventa improvvisamente serissimo. Nel 2007 Christian Dior ha raggiunto un fatturato di 787 milioni in crescita del 12% rispetto all�anno precedente con un utile operativo di 74 milioni (+32%).
A trainare il business sono gli accessori e il pr�t-à-porter femminile. Ma anche l�haute couture: «Per noi non è solo immagine. E� il cavallo di battaglia della nostra maison, siamo rimasti in pochi ad averla e a crederci.
Un sogno per le clienti, fatto di lusso, personalizzazione e una manualità francese che è rimasta intatta negli anni». Decisamente meno funziona la collezione da uomo che, dopo l�uscita di scena di Heidi Slimane per «motivi economici ma anche fattori personali», è guidata da Kris Van Assche. Poi ci sono i gioielli, disegnati da Victoire de Castellane.
E molto bene vanno anche le vendite online: «Raggiungiamo un pubblico diverso, anche più giovane e fatto di persone che abitano in posti dislocati o non hanno tempo di fare shopping, ma sono molto consapevoli del valore del marchio». Tra le novità della maison c�è il telefonino superchic super tecnologico e super lussuoso, appena lanciato sul mercato: «Una nuova forma di gioiello, qualcosa di cui le donne oggi hanno bisogno».
Estratto da Affari&Finanza del 26/05/08 a cura di Pambianconews