Quando, lo scorso giovedì, Patrizio Bertelli ha detto che «non ci sarà l'Ipo prima dell'estate. Non ci pare che adesso ci siano le condizioni adeguate» il gran lavoro interno di preparazione per lo sbarco in Borsa di Prada, il gruppo della moda che fa capo a Patrizio Bertelli e Miuccia Prada e ai due suoi fratelli Marina e Alberto, si è di colpo fermato. Tolto il piede dall'acceleratore, adesso si lavora per il dopo-estate.
L'obiettivo da sempre dichiarato dal gruppo è «entro il 2008», ma sullo slittamento all'autunno qualche riflessione interna c'è stata. Perché se le motivazioni che hanno portato a non utilizzare la finestra di giugno sono quelle che riguardano l'andamento dei mercati, le previsioni dell'economia per l'autunno non sono al momento incoraggianti. Tutt'altro.
Per il gruppo della moda è, questo del 2008, il terzo tentativo di arrivare in Borsa. Dopo che fusioni e accorpamenti hanno dato a Prada il volto che presenta oggi, assegnando alla Prada spa il ruolo di società operativa separata dalla holding, nei mesi scorsi è stata formalizzata la governance del gruppo.
Sintetizzando, si può dire che le deleghe attribuite dal consiglio di amministrazione lo scorso dicembre puntano a disegnare un gruppo sempre meno familiare e più manageriale. Più strutturato. Con un imprenditore, Patrizio Bertelli, che nel suo ruolo di amministratore delegato dovrebbe tendere a essere sempre più il regista e sempre meno impegnato nella quotidianità rispetto al passato.
Nel gruppo di vertice è stato sottolineato il ruolo di Carlo Mazzi, il vice presidente esecutivo, ex banchiere dell'Imi, che ha deleghe molto ampie sull'area corporate. Oltre ai ruoli del direttore finanza e controllo Donatello Galli e soprattutto del Chief operating officer Brian Blake, l'uomo ex Gucci ed ex Burberry arrivato in Prada sei mesi fa per guidare tutta la parte commerciale; cioè la presenza del gruppo in 78 Paesi del mondo, attraverso 211 negozi a gestione diretta.
Estratto da CorrierEconomia del 21/04/08 a cura di Pambianconews