A marzo inaugurazione delle prime boutique di Stella McCartney in Oriente, nel Bahrein, e a Mosca. In aprile a Pechino e a Kowloon (Hong Kong), entro la fine dell'anno a Tokio. Intanto viene annunciato l'accordo per la distribuzione in esclusiva, sul mercato indiano, con TSG International Marketing.
Il marchio fondato nel 2001 con Gucci Group (ognuno proprietario al 50%) lo scorso anno ha raggiunto l'attivo. Secondo quanto annuncia la società, che presenta i ricavi del brand allegati a Balenciaga, Alexander McQueen e Boucheron, il gruppetto ha chiuso il 2007 con un incremento del 19,7% a cambi costanti e del 23,5% a cambi variabili. Per un marchio di nicchia è un notevole successo. «Nicchia? Bisogna vedere quant'è grande – commenta il presidente e Ad Marco Bizzarri – Io credo che noi abbiamo un posizionamento chiaro e preciso, coerente con il modo di pensare di Stella, e di agire. La moda è il suo grande amore, ma deve essere ecocompatibile, sostenibile, solidale. E l'azienda si è organizzata su questo modello».
«Come ci ha sempre ripetuto Robert Polet, il responsabile di Gucci Group, ogni brand deve vivere da solo, essere autonomo dal punto di vista finanziario e della società. Così ho scelto una politica di alleanza distributiva con partner di alto livello, che ci permettono di aumentare la nostra capacità di penetrazione e di visibilità». Ma questa autonomia è reale o soggetta a un continuo controllo? «Guardi, facciamo una riunione all'anno, io, Stella e Polet dove prendiamo le nostre decisioni. Delle quali discuteremo poi soltanto l'anno dopo». Semplice ma efficace.
Estratto da CorrierEconomia del 7/03/08 a cura di Pambianconews