Questa volta è davvero una frenata brusca. E inattesa. Per la prima metà di quest'anno, infatti, «è possibile stimare una variazione del fatturato dell'industria della moda prossima allo zero» sostiene il Fashioneconomic Trends di marzo, presentato dalla Camera nazionale della moda. Le attese, che si riferiscono a tutti i settori, dal tessile all'abbigliamento, alla pelle, pelletteria e calzature, migliorano un po' per il secondo semestre, ma lo scenario non cambia molto: «risultati più positivi nella parte finale del 2008 porteranno a una crescita complessiva annua del fatturato intorno all'1%» sostiene l'analisi della Camera della moda.
L'aumento dell'incertezza dei consumatori, le economie mondiali in peggioramento, l'ulteriore rafforzamento dell'euro sul dollaro sono alcune delle cause. Per il settore a monte (il tessile), previsto a crescita zero, si stima una perdita del fatturato dello 0,5% per ogni punto di svalutazione permanente del dollaro rispetto all'euro .Il settore a valle (abbigliamento e calzature) dovrebbe andare un po' meglio (+1,5% le previsioni, a fronte di un'inflazione che in marzo si è attestata al 3,3%): pesa la frenata dei consumi, soprattutto quelli interni, ma non solo (la Germania, che aveva trainato lo sviluppo nell'area euro ha invertito la tendenza).
In realtà i primi segnali negati vi erano arrivati nell'ultimo trimestre dell'anno scorso, con una produzione in calo del 4% circa: i dati definitivi non ci sono ancora, ma per il 2007 si prevede una crescita del fatturato tra il 2,5 e il 2,9% (contro il +6% del 2006) e del 3,9% dell'export. Il cui incremento nel 2008 dovrebbe restare sotto il 2%
Estratto da Il Sole 24 Ore del 4/04/08 a cura di Pambianconews