Con un assegno di un miliardo di euro, il fondo sovrano di Singapore prenota un posto di rilievo in Sintonia Sa, la holding lussemburghese controllata dalla famiglia Benetton e partecipata da Mediobanca e Goldman Sachs. Si apre dunque ufficialmente il riassetto del libro soci della finanziaria di Ponzano Veneto che, a regime, dovrebbe vedere la diluizione della famiglia al 50,1% e l'apertura del capitale di Sintonia Sa a tre-quattro grossi investitori. Il primo di questi nuovi soci è, appunto, Gic (Government of Singapore Investment Corp), recentemente salito alla ribalta per gli investimenti in Ubs (10 miliardi di dollari) e Citigroup (6,8 miliardi).
Per ora è stato firmato solo l'accordo preliminare, soggetto alle autorizzazioni da parte delle Autorità competenti. Ottenuti tutti i nulla osta, il fondo sovrano asiatico entrerà in Sintonia Sa in due fasi: prima acquisirà il 3% dalla holding dai Benetton versando 150 milioni di euro alla famiglia, dopodiché sottoscriverà un aumento di capitale nella società che gli permetterà di raggiungere il 14,3%. Complessivamente l'investimento del fondo è di un miliardo. Al termine dell'operazione l'azionariato di Sintonia Sa vedrà così la famiglia di Ponzano veneto al 66%, Gic al 14,3%, Goldman Sachs Infrastructure Partners con il 14,3% e Mediobanca al 4,8%.
In questo modo, seppur indirettamente, il fondo sovrano parteciperà al ricco portafoglio della holding dove sono custodite le quote in Atlantia, Adr, Sagat e l'8,39% di Telco, il veicolo a cui fa capo il 23,6% di Telecom.
Il ruolo di Gic in Sintonia sarà però duplice: socio, ma soprattutto partner industriale. Su questo punto Gilberto Benetton, presidente di Sintonia spa, interpellato dal Sole 24 Ore, è stato chiaro: «è un nome prestigioso che affianca gli importanti soci già presenti in Sintonia. Insieme stiamo creando una piattaforma di investimento in grado di supportare i nostri piani di sviluppo, in particolare nei settori delle autostrade a pagamento, degli aeroporti e delle stazioni ferroviarie. Su questa solida base potremo realizzare nei prossimi anni nuovi, rilevanti progetti infrastrutturali in Italia e all'estero».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 12/03/08 a cura di Pambianconews