Parla tedesco ed è prevalentemente legato al gruppo Volkswagen, il lusso su quattro ruote che nel 2007 ha raggiunto un giro d'affari da 12,7 miliardi, in crescita del 8% rispetto all'anno precedente. Un'ottima performance, seppure inferiore a quella del 2006, quando la crescita è stata del 13% rispetto al 2005.
Al primo posto della classifica 2007, realizzata da “Pambianco Strategie di Impresa” sulla base ai fatturati 2007, c'è la Porsche. La casa di Zuffenhausen vale da sola il 59% del business complessivo, precedendo nell'ordine Ferrari, Bentley, Aston Martin e Maserati, che con Ferrari è l'icona del lusso nell'ambito del Lingotto. Seguono Lamborghinì, Rolls-Royce e Bugatti. Se dai valori assoluti si passa alle performance di crescita, la “prima fila” è stata conquistata dalla Bugatti, che ha quasi raddoppiato il fatturato, e della Maserati, che lo ha incrementato di un terzo.
«Il lusso a quattro ruote va molto bene e rispecchia i trend visti negli ultimi tre, quattro anni – sottolinea David Pambianco, vicepresidente della società omonima e curatore della ricerca – che beneficiano dell'impennata della domanda, in particolare quella che proviene dai nuovi ricchi dei Paesi emergenti, più che mai attratti dagli status symbol occidentali». è un successo che spalanca le porte al ricco filone delle brand extension.
Il successo della Porsche pare inattaccabile, sia in termini di ricavi che per quanto riguarda i volumi di auto prodotte, intorno alle 98.700 unità. «Il fenomeno Porsche è legato al successo della Cayenne -dice Pambianco – che ha interpretato in modo innovativo il concetto di Suv di lusso». La casa negli ultimi tempi ha anche accelerato il progetto di licensing: sono stati aperti più di venti negozi Porsche, dove il logo del brand campeggia su una vasta gamma di prodotti che dagli occhiali ai profumi, all'abbigliamento. Ma se si parla di licensing, il campione va cercato a Maranello. Da questa attività, infatti, la Ferrari ricava introiti superiori ai 600 milioni, mentre il marchio viene ulteriormente rafforzato.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 11/03/08 a cura di Pambianconews