Prosegue a «spron battuto» il piano triennale per il rilancio di Bally. Il marchio di calzature e pelletteria rilevato nel 1999 dal fondo americano Texas Pacific e tornato al profitto lo scorso anno, ha chiuso il 2007 in overperforming, archiviando un giro d'affari di 400 milioni di franchi svizzeri (+14,2�/o dai 350 milioni del 2006) e un Ebit a doppia cifra. «Tornati all'equilibrio finanziario, la seconda fase del piano prevede l'espansione internazionale, – spiega l'ad Marco Franchini – iniziata a gennaio con l'acquisto del business di Hong Kong e Cina che si concluderà ad aprile.
L'Asia è senza dubbio tra le nostre priorità». Questa operazione porterà nel portafoglio del marchio 45 boutique cinesi che, secondo le stime, faranno balzare le vendite di ulteriori 170 milioni di franchi svizzeri. Dragone a parte, tra le nuove aperture «in Europa ci sono Francoforte e Stoccarda – continua Franchini – ma anche due punti vendita in Australia, a Perth e Brisbane. Mentre è allo studio il lancio di un sito di e-commerce».
Passo successivo al consolidamento del core-business (borse e calzature) sarà la brand extension, con profumi, occhiali e orologi in pole position. «Ci stiamo pensando già da tempo, ma vogliamo prima trovare un partner affidabile per mantenere il livello che ci rende riconoscibilili», conclude Franchini.
Estratto da Finanza&Mercati del 20/02/08 a cura di Pambianconews