Da alcuni mesi Alessandra Facchinetti (nella foto) lavora al progetto Valentino con quella discrezione che è parte del suo carattere e che le ha permesso di superare con eleganza l'embargo chiesto dal couturier, che ha voluto essere solo sul palcoscenico fino all'ultimo giorno del suo lavoro, concluso la scorsa settimana con la sfilata di haute couture a Parigi.
Per concentrarsi sul primo show del pr�t-à-porter, che si terrà il 28 febbraio a Parigi, Alessandra Facchinetti si è chiusa nel palazzo di via Turati, dove c'è la sede milanese dell'azienda, con gli assistenti dell'ufficio stile che sta strutturando e che sarà suddiviso secondo le linee. Red, la collezione più giovane che finora ha avuto scarsa visibilità e che probabilmente era troppo distante dallo stile della Casa; Valentino Roma seconda linea di target alto; Valentino e l'Alta Moda, che continuerà ad avere la sua sede nella capitale dove c'è l'atelier e dove la Facchinetti è entrata per la prima volta alla metà di dicembre.
Nel palazzo di piazza Mignanelli continueranno a essere svolte attività fondamentali come la ricerca, l'haute couture, lo studio degli accessori affidati a quelli che sono ritenuti due talenti di spicco, Mariagrazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, che hanno alle spalle anche l'esperienza di Fendi nel periodo d'oro della «baguette», la borsa dalle vendite milionarie.
In attesa della prova del fuoco, la Facchinetti ha già presentato le pre-collezioni di Red e Valentino Roma: primi tasselli di quel progetto più ampio che intende valorizzare il marchio e una straordinaria eredità di stile. Durissima sfida, alla quale Facchinetti dedica tutto il suo tempo e la sua energia.
Estratto da CorrierEconomia del 4/01/08 a cura di Pambianconews