Un'altra vittima di «lusso» della volatilità è Aeffe. La società che controlla il marchio Alberta sconta il panico che si respira sui mercati nonostante i numeri le siano tutti favorevole. «Perché avviene? Non c'è una ragione specifica. In questi momenti di grande tensione il mercato risponde in maniera frenetica – spiega il direttore generale di Aeffe Marcello Tassinari – c'è un gap palese tra l'andamento reale della società e il mercato. Comunque posso garantire risultati oltre le attese (un fatturato 2007 in salita del 13,4%).
Cosa c'è dunque dietro il crollo di questi giorni? « Il flottante è in mano a pochi fondi istituzionali prevalentemente stranieri: in particolare JpMorgan, che ha una quota del 6%; Morgan Stanley, che detiene il 4% e Julius Baer, che partecipa con il 3%.
Tutte hanno confermato la loro fiducia in Aeffe e l'intenzione di incrementare le loro partecipazioni, non di vendere azioni – prosegue Tassinari – Per questo davvero faccio fatica a dare un senso e una giustificazione a questo andamento. Di certo ci penalizza il fatto di essere una small cap, caratteristica che viene vista come una fonte di rischio». Non solo. Tutto il settore moda continua a scontare in questo momento i tagli che le banche d'affari hanno dati ai giudizi sui titoli .
Estratto da Borsa&Finanza del 26/1/08 a cura di Pambianconews