Il 2008 sarà un anno positivo per i marchi italiani di capi d'abbigliamento formale (menswear), ma non riusciranno a ripetere le brillanti performance del 2007 (+9%) e del 2006 (9,7%). Secondo i dati raccolti dal Sole-24 Ore del Lunedì in collaborazione con la società di consulenza Pambianco Strategie di Impresa, i 15 più importanti brand del settore hanno rivisto al ribasso i budget 2008, alla luce delle recenti turbolenze delle piazze mondiali. Il loro giro d'affari complessivamente dovrebbe superare 1,2 miliardi, circa il +7,6% rispetto al 2007.
Leader del menswear di lusso, sia come ricavi che brand, è la Ermenegildo Zegna, grazie al connubio tra tessuti di alto di gamma e capi. Brioni e Canali, se riusciranno a centrare gli obiettivi dichiarati (rispettivamente +5 e +10%), quest'anno raggiungeranno ex-aequo lo stesso fatturato: 210 milioni. Queste tre società sono anche forti nelle esportazioni, con quote rispettivamente dell'85, del 75 e dell'80% sul fatturato. Tra le medie aziende solo la Ciro Paone, con il marchio Kiton, raggiunge la stessa quota di export.
Seguono una decina di Pmi i cui ricavi restano sotto i cento milioni. Tra queste dovrebbe invertire il ciclo negativo la Tombolini, i cui ricavi, dopo la scadenza di alcuni accordi di licenza,dovrebbero attestarsi intorno ai 40 milioni contro i 48 del 2006. «Il mercato del formale è in ripresa, anche per le linee giovani, spiega FiorellaTombolini, a.d. della società, e quest'anno lavoriamo al rilancio del marchio Hilton».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 28/01/08 a cura di Pambianconews