Saks Rifth Avenue, Neiman Marcus e Bergdorf Goodman, i tre più grandi e sofisticati department store americani, hanno messo un limite al numero di borse griffate che un singolo cliente può comprare. Non nei negozi tradizionali, dove non sembra esserci un'emergenza scorte, anzi. Il limite si applica soltanto agli acquisti online, ha spiegato il New York Times qualche giorno fa. Questo aneddoto conferma due cose: la prima è che i beni costosi di questi tempi conviene comprarli in dollari. Lunedì, al salone di Detroit, la Bmw ha annunciato che uno dei suoi modelli di punta costerà 34mila dollari negli Stati Uniti e 34mila euro in Europa (49mila dollari al cambio corrente). Ma la razzia di accessori e abbigliamento sui siti americani conferma anche le potenzialità dell'e-commerce.
Le aziende della moda si sono avvicinate alle vendite online con estrema cautela: basti pensare a Lvmh, il più grande gruppo del lusso al mondo, che nel 2000 ha lanciato un portale per l'e-commerce,ma non ha voluto dargli il suo nome (si chiama tuttora www.eluxury.com). Ma nel 2007 qualcosa è cambiato, come mostrano i numeri: Mark Lee,amministratore delegato di Gucci, ha spiegato nello scorso novembre che le vendite online, che vengono fatte in dieci Paesi tra cui l'Italia, rappresentano, dopo il mercato cinese, l'area di business con le migliori performance (+65% nello scorso anno). E Prada ha scelto la stagione natalizia per lanciare l'e-commerce (finora il sito era servito solo da vetrina): dal 3 dicembre chi si collega dall'Europa può acquistare piccoli oggetti e pelletteria; il Paese che ha comprato di più è stata la Gran Bretagna, seguita da Italia e Germania. Natale è stato solo una prova generale: Prada si appresta a estendere l'offerta di prodotti e di Paesi da cui comprare.
Le cifre che vengono dall'America del resto parlano chiaro: nel solo mese di dicembre le vendite online sono cresciute del 20%, passando da 23,5 miliardi di dollari a quasi 30, e tra le aree di spesa più consistenti continuano a esserci l'abbigliamento e gli accessori. In Italia, dove i numeri sono ancora piccoli rispetto agli Stati Uniti, secondo NetComm, il consorzio italiano del commercio elettronico, per gli acquisti natalizi sono stati spesi 5 miliardi di euro, il 30% in più rispetto al 2006. La fetta maggiore riguarda ancora il turismo, ma la moda conquista spazi sempre maggiori. Lo fa anche grazie a Yoox, pioniere europeo dell'e-commerce di abbigliamento, che è nato proprio in Italia. L'azienda ha chiuso il 2007 con un giro d'affari di circa 70 milioni di euro e, accanto alla gestione del suo portale, Federico Marchetti fornisce consulenza ai marchi che vogliono vendere online: dopo Marni ed Emporio Armani, in novembre è arrivata la joint venture con Diesel, di cui Renzo Rosso, durante la settimana della moda maschile che si è conclusa martedì scorso a Milano, si è detto «entusiasta».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 19/01/08 a cura di Pambianconews