Il Macef torna a essere una piazza di mercanti. Un luogo in cui gli espositori vendono ai visitatori oggetti richiesti dal mercato, cioè dal consumatore finale. Non è scontato in un periodo in cui il design sembra prendere il sopravvento sulla fruibilità del prodotto. Soprattutto non è scontato in un contesto in cui i competitor stranieri dedicano particolare attenzione alle nuove tendenze.
La principale fiera italiana della casa e della persona si presenta al primo appuntamento del 2008 con un concept chiaro e del tutto nuovo rispetto al passato: no al design a tutti i costi, sì a prodotti utili e belli. In una parola: vendibili.
«L'aspetto curatoriale delle nuove tendenze è molto ridotto perché Macef ora vuole identificarsi con il consumatore finale», dice Sandro Bicocchi, presidente e amministratore delegato di Fiera Milano International, l'ente che organizza la manifestazione che si svolge dal 18 al 21 gennaio al polo fieristico di Rho-Pero. «Non vogliamo fare i trend setter – spiega Bicocchi -, in questo sono già bravi i francesi di Maison & Objet (la fiera organizzata a Parigi a settembre da Safi), non vogliamo neanche essere un gigantesco catalogo come Ambiente (l'evento di febbraio siglato da Messe Frankfurt a Francoforte, ndr). Vogliamo rispondere al mercato. Quindi non cerchiamo di selezionare talenti, ma puntiamo a individuare prodotti che funzionano oggi».
Ecco come si declinano nel 2008 le novità. Primo: un rinnovato layout espositivo. Vuol dire una suddivisine del percorso in cinque macro-categorie di prodotti che il Macef chiama i «cinque mondi», tavola e cucina, arredo e decorazione, classico (come bomboniere e argenteria), regalo, bijoux-oro e accessori. Secondo: innovativi paradigmi visivi. «Quattro scatole delle meraviglie, spiega Bicocchi, cioè quattro cubi con dentro oblò, indicano virtualmente ai visitatori come è cambiato il concetto di casa, quali sono gli stili dell'abitare e che cosa vuole il consumatore all'interno delle mura domestiche». Suggestivi i nomi scelti: paradiso perduto, effetto sorpresa, superflat e nostalgia. Terzo: co-marketing con alcuni espositori. Significa che gli operatori mettono a disposizione del Macef la loro lista clienti, questi ultimi ricevono agevolazioni ed entrano in contatto con le altre aziende presenti in fiera.
La fiera che in un anno fattura 50 milioni di euro, sta cercando di riposizionarsi per contenere l'emorragia di metri quadrati registrata nell'ultimo periodo: in due anni c'è stato un calo del 16% fino ad arrivare ai quasi 5 mila espositori del 2007 (sommando l'edizione di settembre e gennaio). L'obiettivo è incrementare di circa il 40% entro il 2010 il numero di espositori e visitatori, soprattutto dall'estero.
Estratto da CorrierEconomia del 14/01/08 a cura di Pambianconews