Dal monastero delle monache benedettine adoratrici perpetue, attraverso un paio di compravendite, fino al futuro head office degli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana (nella foto). è la storia di un immobile in via Kramer a Milano, appena acquistato per 26 milioni dalle due star della moda. E che per i creatori del marchio D&G è stata anche l'occasione per formalizzare strutture, strategie e veicoli societari su un nuovo fronte di business: non le passerelle ma il real estate.
Il primo atto è andato in scena attorno alla Immobilkramer, società riconducibile alla famiglia Franchitti, che due anni fa aveva rilevato una porzione del vecchio monastero di via Kramer, costruito a fine dell'Ottocento, più un'area attigua. Sono quattro piani più un interrato, 3 mila metri quadrati più altri 3.500 metri di terreno edificabile. Un complesso di pregio storico (è protetto da vincolo monumentale) che agli occhi di Dolce & Gabbana ha un altro vantaggio: è a due passi dall'attuale sede del gruppo in via Goldoni. Ed è anche vicino all'ex-cinema Metropol, già riconvertito da D&G in epicentro di sfilate ed eventi. Tanto che ormai la griffe è il riferimento del quartiere.
Secondo passo è stata la fusione di Immobilkramer con l'Immobiliare Antola, una scatola dei due stilisti che aveva già in pancia tre proprietà in piazza Umanitaria (ufficio stile), corso Venezia (negozio più uffici) e via Santa Cecilia, sempre a Milano. Ne è nata una capofila del mattone, posseduta dalla cassaforte holding D&G e valutabile oltre 50 milioni in via prudenziale.
In pratica, Dolce e Gabbana hanno deciso di dirottare sul real estate una parte degli ingenti profitti del luxury group: tutte le proprietà sono del resto funzionali al business moda perché sedi di direzione, vendite, ufficio creativo, show room e così via (anche l'edificio di via Kramer è destinato alle società del gruppo: i lavori partiranno a gennaio).
Estratto da Il Mondo del 4/01/08 a cura di Pambianconews