Dopo l'uscita di scena a sorpresa, a metà giugno, dell'ex amministratore delegato, Gesuino Cossu, Fedon, gruppo di Belluno specializzato nella produzione di astucci per occhiali, non è ancora riuscito a ripartire. Il risultato operativo del primo semestre è rimasto in rosso per 1 milione di euro contro un profitto di 437 mila euro dell'esercizio precedente. La perdita netta si è attestata a 1,74 milioni contro il rosso da 671 mila euro dello stesso periodo 2006.
Un segnale positivo è venuto dalle vendite: il fatturato è infatti aumentato del 4,8% a 31,5 milioni. Poco, rispetto alle attese di un mercato che sperava in un'inversione di tendenza più decisa rispetto al 2006 quando il gruppo Fedon, controllato al 78% dall'omonima famiglia veneta, ha accusato una perdita consolidata di 7,89 milioni su un fatturato da 58,64 milioni (+4,5%).
«I risultati ottenuti, spiegano dall'azienda, sono coerenti con la visione di budget elaborata nel mese di maggio 2007 che prevede di recuperare, prima della fine di questo esercizio, circa i due terzi dell'ammontare della perdita netta 2006». Un progetto ambizioso che punta al riequilibrio finanziario nel 2008 e al ritorno agli utili nell'anno successivo.
In questo contesto va anche inquadrata la volontà di Fedon di diversificare nel segmento della pelletteria con il brand Giorgio Fedon 1919. A settembre l'azienda di Belluno ha anche ceduto il 25% di Victoria enterprise, società di distribuzione localizzata ad Hong Kong, ed iscritta nel bilancio 2006 per il valore di 48 milioni. Nonostante tutti questi cambiamenti, la Borsa però non sembra convinta che la ricetta messa in atto dal presidente Callisto Fedon sarà capace di risollevare le sorti del gruppo veneto: da inizio anno il titolo, scambiato a Parigi dal 1998, ha ceduto circa il 46% e viaggia sui minimi degli ultimi dodici mesi.
Estratto da Il Mondo del 14/12/07 a cura di Pambianconews