Giancarlo Di Risio, Ad di Versace, tenta di arginare le voci sulla prossima quotazione della casa della Medusa precisando: «Ho sempre detto che nel 2008 avremmo avuto una struttura patrimoniale in linea con quelle delle aziende quotate, non che ci saremmo quotati. L'operazione non avverrà che nel medio termine».
Nessuna quotazione in vista, invece, in casa Ermenegildo Zegna. E poco importa se la compagine azionaria, piuttosto variegata, 14 soci in tutto, possa far pensare il contrario: stando agli analisti di Merrill Lynch, infatti, l'approdo in Borsa potrebbe servire all'azienda per prevenire eventuali conflitti. « Per litigare basta essere in due» taglia corto l'amministratore delegato Gildo Zegna (nella foto). «E poi abbiamo da poco rivisto la governance chiarendo, una volta per tutte, ruoli e competenze».
La maison di Biella nel 2006 ha fatturato 779,4 milioni (più 9,4% sul 2005) con 63,3 milioni di utile netto (più 20,3%). Bene anche la posizione finanziaria netta: 119,8 milioni di euro (più 32,5%). «Nel 2007 abbiamo raddoppiato gli investimenti, le nuove aperture, passate da 30 all'anno a 50, e la comunicazione, che assorbe il 10% del giro d'affari» specifica Zegna, che non ha alcuna intenzione di scendere a compromessi con operatori terzi. «Se andassi in Borsa dovrei rendere conto agli analisti. Chi melo fa fare?».
Ancora più esplicito, su questo fronte, è Sergio Loro Piana, Ad, insieme al fratello Pier Luigi, dell'omonimo gruppo di Quarona, anch'esso tra i «papabili» per Piazza Affari. «Preferisco andare alla ricerca di cashmere» abbozza il numero uno. L'opzione della quotazione, fa sapere Loro Piana, potrà essere presa in considerazione solo nel momento in cui si presenterà il problema del passaggio generazionale: «Ci vorranno ancora anni, però». E per il 2007 anticipa un fatturato a quota 410 milioni (più 10% sul 2006), per il 60% attribuibile alla divisione «prodotti finiti» che, a cavallo del 2000, contava per il 20% circa.
Estratto da Economy del 8/12/07 a cura di Pambianconews