L' idea uscì dal cilindro come una sorta di gioco, quando Daniele Cordero di Montezemolo nel 1999 iniziò un'avventura imprenditoriale con il marchio «Twin DdM», costruito con le sue iniziali, nei 200 negozi top del mondo.
Montezemolo ha intriso della propria personalità istrionica ogni singolo modello, studiato personalmente e realizzato con il supporto della biellese Peter Brown, di Luciano Donatelli: questo ex manager Zegna è socio minoritario (con il 5%) della Twin Dpl, la holding creata nel 2007 che sotto il suo ombrello raggruppa sia la società deputata a seguire il prodotto, il suo sviluppo e la sua strategia, Twin DdM, sia l'azienda delegata alla distribuzione, la Clò.
A detenere il 45% dell'azienda, in quota paritetica con Daniele di Montezemolo, è la Pentar di Maurizio Romiti, entrato nel capitale perché, come spiega, «si tratta di un mondo, non di una linea di abbigliamento, di prodotti con forti connotati artigianali, da sviluppare puntando sulla nicchia del consumatore evoluto e non sui volumi». Romiti ha investito circa due milioni di euro serviti a strutturare la società ed è entrato nel Cda insieme all'amministratore delegato di Pentar, Alessandro Santini, per affiancare il creativo-stratega-marketing manager Montezemolo: è lui, infatti, a sfornare idee e ad estendere le merceologie, seguendo l'iter sino alla campagna pubblicitaria, di cui è protagonista in prima persona in veste di testimonial del proprio marchio.
Da ultimo, alla compagine azionaria si è aggiunto Franco Cologni, ex patron di Cartier, entrato al 5% con l'obiettivo di seguire lo sviluppo di una linea accessori quali orologi, gioielli, penne, profumi. Dopo l'ingresso del brand nell'aeroporto di Fiumicino, la società muove i passi verso un negozio a insegna diretta: è infatti previsto per il 2008 il varo del flagship di Milano. In più, il mondo Twin apre i battenti alla donna, con la stessa, identica matrice concettuale.
Estratto da CorrierEconomia del 26/11/07 a cura di Pambianconews